Da quell’ambiente, un po’ snob e un po’ scialacquone, da quel misto di orgoglio siciliano e stravaganza britannica « In ogni siciliano - scrisse uno storico dell’Isola - si nasconde un pizzico di inglese », Vincenzo Florio fece nascere la sua Targa, sfida fra Case gloriose e piloti famosi. La Targa Florio fu anche cimento di piloti meno noti, ma non per questo meno eroici, che a loro spese e con immensi sacrifici affrontarono, anno dopo anno, le mille curve delle Madonie. Arrivavano dagli angoli più remoti della Sicilia, dalle altre regioni d’Italia e dall’estero, Inghilterra, Francia e Germania in prima fila. Cosa sarebbe stata, senza di loro, sconosciuti e dimenticati pionieri, l’automobilismo moderno? |
La passione che nutre per l'automobile è travolgente. Partecipa a qualche gara ottenendo dei buoni piazzamenti, ma molto più delle capacità agonistiche valgono in lui quelle organizzative. Il suo capolavoro è la Targa Florio, che lancia nel 1906, ambientandola nella sua terra natia, sul famoso Circuito delle Madonie. Era l'epoca dei pionieri dell'automobilismo e piloti e le corse erano agli occhi della gente qualcosa di misterioso fra leggenda e realtà. Essa è la prima gara automobilistica italiana di questo genere, e una delle prime in assoluto al mondo. La prima manifestazione riguardava qualcosa di analogo alla « settimana automobilistica » di Brescia. Qui il 10 settembre 1905 si era svolta una gita automobilistica, vinta, da Raggio su Itala a cui Vincenzo Florio aveva partecipato giungendo nono su una Mercedes, in quella occasione, Vincenzo Florio aveva messo in palio una coppa. L'anno successivo, verso la metà di ottobre, superando grosse difficoltà, tra cui la mancanza di strade, la competizione fu trasferita in Sicilia con duemila lire di premi e una targa d'oro, detta « Targa Florio » da assegnare al vincitore. Per occuparsi della sua scuderia assunse Felice Nazzaro, il più forte corridore del suo tempo, che già lavorava alla Fiat. L'iniziativa ebbe un tale successo che in città si cominciarono a raccogliere fondi un anno prima, per l’edizione successiva. Il circuito prescelto per la 1° edizione, lungo 148 chilometri da ripetersi 3 volte, si snodava da Termini Imerese a Cerda, attraversando gli abitati di Caltavuturo, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Cefalù, Termini Imerese. Il percorso sembrava fatto apposta per esaltare l'abilità dei piloti e le qualità delle automobili; Il circuito delle Madonie risultò uno dei tracciati più ardui, più tormentati che l'automobilismo da competizione conoscesse. Memorabili nelle sue edizioni, sono state le sfide fra le grandi case: Fiat, Mercedes, Maserati, Bugatti, Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Porsche, Peugeot ed altre ancora, anche se meno note, ma non per questo di minore importanza. La gara era un saliscendi continuo, (lungo l'intero percorso i tronchi dei grossi alberi che costeggiavano la strada erano dipinti di bianco sino ad un'altezza di 2 metri)che passando fra le case e la gente dei paesi interessati, portava i concorrenti dal livello del mare ad un'altitudine di 636 metri sulle Madonie e quindi di nuovo verso il mare con un solo rettilineo a disposizione tra Buonfornello e Campofelice, dove i piloti potevano sfruttare al meglio la potenza delle loro auto. Emozionante e combattuta fino all'ultimo giro, la gara, si svolgeva secondo il sistema delle partenze separate. |
Dopo
aver dominato il periodo eroico dell'automobilismo degli anni Venti e Trenta,
la gara venne sospesa a causa della guerra, per poi riprendere dal 1948
come importante gara internazionale. Nel 1955 la Targa Florio entrò
nel calendario del Campionato Marche Sport e nel Mondiale Marche, andando
ad affiancare, la 12 Ore di Sebring, la 24 Ore di Le Mans
e Daytona e le 1000 Km di Monza, Buenos Aires
e Nurburgring, confermandosi una delle gare più popolari
nel mondo dell'automobilismo. Nel 1978 la corsa fu abolita per ragioni di sicurezza e trasformata da gara in velocità in rally. |
il 18 ottobre 1999 ed è opera di: Mario Grifasi tutti i diritti sono riservati ed è interdetta la riproduzione sia cartacea che elettronica. |
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