Rivelazioni |
Shake uguale "scrolla", "speare" uguale "lancia": fosse italiano, Shakespeare si chiamerebbe Crollalanza. ma uno studioso di Ragusa, Marino Juvara, toglie il condizionale e sostiene (in un saggio anticipato dal settimanale OGGI) che il Bardo si chiamava Michelangelo, figlio del medico siciliano Giovanni Florio e di Guglielmina Crollalanza. La tesi era già avanzata da letterati come Santi Palladino che nel volumetto di un calvinista di nome Michelangelo Florio scopri (1925) dei proverbi che si ritrovano nell'Amleto: ora Juvara ha messo insieme i tasselli di vari studi offrendo un mosaico suggestivo anche se i più lo troveranno inattendibile. Dunque, Giovanni Florio lasciò Palermo avendo scritto un libello contro le chiusure dottrinali della Chiesa, riparando con la famiglia a Venezia, nel palazzo costruito dal condottiero ser Otello, che secondo una leggenda avrebbe ucciso per gelosia la moglie Desdemona. Il giovane Michelangelo si laureò in grammatica e filosofia a Padova dove frequentò Giordano Bruno: il suo amore per una Giulietta, figlia di un Conte milanese, fu osteggiato per motivi religiosi. Lei si uccise e lui riparò in Inghilterra presso il cugino materno che aveva già cambiato nime da Crollalanza in Shekespeare. La ricostruzione è accurata, anche se le priva di prove decisive. Certo un terzo dei suoi drammi 15 su 37, si svolgono in Italia e nel Veneto in particolare (da Romeo e Giulietta a I due gentiluomini di Verona, da Otello a Il Mercante di Venezia) ma ciò non basta a chiarire il mistero di un'identità da sempre incerta. Per spiegare l'ispirazione "italiana", comunque, le enciclopedie parlano di suoi contatti "con umanisti avventurieri italiani come John Florio", stesso nome di suo padre nella versione Juvara. coincidenza che lo studioso non cita ma che porterebbe acqua al suo mulino. Cesare Medail |
L'articolo è tratto da "Il Corriere della Sera" del 13 aprile 2000; a pagina 35 |
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This page was last updated on: April 20, 2000 |
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