I colori della Sicilia

Garibaldi - Entrata a Palermo
Spedizione dei Mille - 1860/1861
Campagna di Sicilia
Località rese memorabili da fatti di guerra
Salemi

(nel 1860 contava: 13.020 abitanti)
Giuseppe Garibaldi

Sul Castello Normanno, eretto da Federico II di Svevia (sec. XIII) nella parte più alta della cittadina, il 13 maggio Garibaldi piantò il tricolore chiamando alla riscossa il popolo siciliano.
Una LAPIDE celebrativa è murata nell'atrio del Municipio. Sotto di questa è un rocchio di colonna col BUSTO DI GARIBALDI, bronzo di A. Ugo (1910). A riscontro, è il BUSTO DI Francesco CRISPI, dello stesso artista. Il Decreto della Dittatura è riportato in una LAPIDE murata su una parete dello scalone del Municipio
ITALIA E VITTORIO EMANUELE
GIUSEPPE GARIBALDI
COMANDANTE IN CAPO LE FORZE NAZIONALI IN SICILIA
SULL'INVITO DI NOTABILI CITTADINI E SULLE DELIBERAZIONI PRESE DAI COMUNI LIBERI DELL'ISOLA
CONSIDERANDO CHE IN TEMPO DI GUERRA È NECESSARIO CHE I POTERI CIVILI E MILITARI SIENO CONCENTRATI IN UN SOLO UOMO
DECRETA DI ASSUMERE NEL NOME DI VITTORIO EMANUELE RE D'ITALIA LA DITTATURA DI SICILIA.
SALEMI 14 MAGGIO 1860
Firmato G. GARIBALDI
In un'altra LAPIDE, collocata sul ripiano dello stesso scalone, è riprodotta la deliberazione del Sindaco e del Decurionato, con la quale veniva offerta a Garibaldi la Dittatura.
Altre LAPIDI si trovano sulla facciata del palazzo Torralta, in via Marchese Torralta, sotto il Castello, e in piazza della Libertà, sulla facciata della Caserma dei Carabinieri.
Partiti da Marsala il 12 maggio di prima mattina, i garibaldini, dopo aver trascorso la notte alla Cascina Robengallo (Rampingallo), a circa metà strada fra Marsala e Salemi, giunsero in questa città nel pomeriggio del giorno seguente, accolti entusiasticamente dalla popolazione, che era stata preavvisata dell'arrivo dal La Masa. Gli abitanti, con l'amministrazione comunale alla testa, si prodigarono per dare alloggio ai volontari e per rifornire il corpo di spedizione di viveri e di denaro.

Durante la marcia e a Salemi si unirono ai Mille numerose squadre di volontari provenienti dalla stessa Salemi (62 uomini), da Alcamo, Marsala, Érice, Carini, Tràpani, Calatafimi, Partanna, Castelvetrano, Vita, Mazara e S. Ninfa. Essi vennero organizzati in 2 compagnie, e il Sirtori, capo di stato maggiore di Garibaldi, li battezzò col nome di Cacciatori dell'Etna, ma più comunemente furono chiamati « picciotti » : in totale, poco meno di 2000. In più erano da contare circa 2000 guerriglieri, gli 
« squadri » del La Masa, destinati a rapide e sparse azioni di disturbo. Ai Mille si unì qui fra' Giovanni Pantaleo da Castelvetrano dei Padri riformati, mentre il sacerdote Gaspare Salvo dissotterrava due cannoni, da lui nascosti fin dal 1848, per offrirli a Garibaldi.
Verso le 5 del giorno 15, il corpo di spedizione lasciò Salemi, diretto verso Calatafimi.

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1860 / 1861 (immagine riservata)
A. Grifasi  14/03/02
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