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Dopo la pubblicazione fatta dal Canonico Rosario De Gregorio delle opere di Bartolomeo da Neocastro, scrittore del secolo XIII, e la pubblicazione di altri storici contemporanei possiamo dare intorno a Scaletta notizie fin dal 1220. E’ incerta la sua origine; il suo castello che sorge sopra una rocca in mezzo al paese, era custodito da Matteo soprannominato il Selvaggio per conto della Regia Corte. Federico II Imperatore glielo concesse in una al territorio nel 1220. 1.- Giovanni di Scaletta successe alla morte di Matteo suddetto; sposo' una nobile siciliana di casa Cotono; da lui nacquero: 2.- Matteo e Macalda. Del primo non si hanno più notizie; pare che avesse, seguito il partito di Corradino e fosse stato spogliato dei beni dal Re Manfredi; la Macalda aveva sposato Guglielmo D'Amico, Signore di Ficarra; costui fu spogliato dei beni da Corrado I, Imperatore e Re di Sicilia. 3.- All'epoca angioina nulla sappiamo dei possessori di Scaletta; sappiamo che Macalda da Carlo d'Angiò riebbe lo Stato di Ficarra, già del marito. Sappiamo che in quest'epoca sposò Alaimo da Lentini molto accetto a d’Angiò; questo Alaimo, fu uno dei capi della congiura che si epilogò con il famoso Vespro Siciliano .Ai tempi del re Pietro I, l' Alaimo fu eletto Maestro Giustiziere del Regno, Governatore di Messina, custode della famiglia Reale durante l'assenza del Re, che era partito per Bordeaux onde prendere parte al duello con 100 cavalieri contro altrettanti comandati da Carlo d’Angiò. Re Pietro concesse ad Alaimo - Palazzolo, Buccheri e Odogrillo. Nel quadro intestato il Barone di Ficarra abbiamo detto come andò a finire Alaimo e sua moglie ai tempi del Re Giacomo. Della terra di Scaletta non si sa nulla; ritengo che sia appartenuta a Matteo Scaletta, fratello di Macalda, che a 13 Gennaio 1285, come fellone, perdeva la vita in Girgenti, sotto la scure. Due figli a restarono di Alaimo e Macalda cioè‚ Tomaso, Barone di Castelvetrano, ed Alanfranco Barone di San Basilio. 4.- Nel 1325 Re Pietro II concesse Scaletta a Pellegrino Patti, suo cancelliere, nonché ai suoi eredi e discendenti; essi la detennero fino al 1380, epoca in cui Nicolò Patti donò i suoi beni a poco tempo dalla sua morte al figlio di una sua sorella chiamato: 5.- Sallimbenio Marchisio. Ebbe inoltre una parte del Casale e della Terra di Guidomandri ed una parte del Casale e della Terra di Attolia. Dico in parte perché Guidomandri in porzioni apparteneva all'ospedale ossia Priorato di San Giovanni ed in porzione a Nicolò Crisafi da Messina; quale Nicolò Crisafi aveva avuto in pieno dominio questa porzione dal Re Martino con Privilegio dato a Messina li 29 Luglio 1404 (Regia Cancelleria, libro di esso anno, foglio 25). Sopra i beni da lui posseduti e sopra quelli appartenenti ai Cavalieri di San Giovanni ed a Nicolò Crisafi, il detto Nicolò Patti era stato dal Re Martino nominato capitano di Giustizia con Privilegio dato a 26 Aprile 1399. (Registro Cancelleria libro di esso anno foglio 116). Nicolò Patti dono' inoltre al nipote la Foresta di Troina. Il Re confermò la donazione suddetta con suo Privilegio dato a Palermo li 15 Febbraio 1396 (Registro Cancelleria libro del 1397 foglio 142). Fu questo Salimbenio Dottore in legge, e fu uno dei giudici che pronunciarono sentenza di condanna a morte di Andrea Chiaramonte. Esce possessore di Castello e della terra di Scaletta nel Ruolo dei feudatari del 1408 (Muscia, Sicilia Nobile, pag. 102). Questi venne ad un accordo con la Religione di San Giovanni, mercé il quale le cesse il feudo Squittino, confinante col territorio di Paternò, con le terre dell'ospedale di Santa Maria di Licodia; ricevette in cambio tutto quanto aveva la Religione a Guidomandri ed Attolia. L'atto relativo fu stipulato da Not. Fortunio de Caruso, in data 21 Luglio 1404. Le Terre di Nicolò Crisafi pervennero pure al Marchisio, ma ignoriamo il titolo. 6.- Alla morte di Salimbenio suddetto successe altro Salimbenio junior, che il Barberi dice nipote del primo, come figlio del fratello Giovanni che premorì al detto Salimbenio (N. 6). Non prese investitura. 7.- Giovanni Salimbenio de Marchisio successe alla morte di Salimbenio junior, suo padre.Troviamo investitura presa da lui in data 20 Settembre. ...........................Continua con questa famiglia.................................... |
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