Poesie e Canti sulla Sicilia |
Rosa fresca aulentissima, ch'appari in ver l'estate, le donne te disiano pulzelle e maritate, traéme d'este fòcora se t'este a bolontate, per te non aio abento, notte e dia, pensando pur di voi, madonna mia. Ciullo d'Alcamo - Contrasto - XIII secolo -
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(...) la Sicilia è stata la prima nazione non italica a cercare l'amícizía e la protezione di Roma..... (...) con i Siciliani si è iniziato il nostro impero ed essi non ci hanno mai tradito..... (...) per mezzo loro Roma ha vinto Cartagine, perché essi ci hanno fornito l'aiuto indispensabile per il nutrimento delle truppe, e le basi per la nostra flotta..... (...) il loro aiuto, senza alcuna nostra spesa, fu determinante per la nostra vittoria nella guerra sociale. Cicerone In Verrem - Actio Secundae - Liber Secundus - De Praetura Siciliensi - |
Custodisca Iddio una casa di Noto, e fluiscano su di lei le rigonfie nuvole! Con nostalgia filiale anèlo alla patria, verso cui mi attirano le dimore delle belle sue donne. E chi ha lasciato l'anima a vestigio di una dimora, a quella brama col corpo fare ritorno.... Viva quella terra popolata e colta, vivano anche in lei le tracce e le rovine! Io anèlo alla mia terra, nella cui polvere si son consumate le membra e le ossa dei miei avi. Ibn Hamdis Poeta Arabo di origine siciliana del XI secolo |
" Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant......". ( Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani, essi lo commenteranno con una battuta di spirito.... ) Cicerone In Verrem - Actio Secundae - Liber Quartus - De Praetura Siciliensi -
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Giusto è che questa terra,di tante bellezze superba, alle genti si addìti e molto si ammiri, opulenta d'invidiati beni e ricca di nobili spiriti..... Lucrezio - De rerum natura - |
L' Etna nevoso, colonna del cielo d'acuto gelo perenne nutrice; mugghiano dai suoi recessi fonti purissime d'orrido fuoco, fiumi nel giorno riservano corrente fulva di fumo e nella notte ròtola rocce portando alla discesa profonda del mare, con fragore. Pindaro - Ode Pitica - |
Sai tu isola bella, a le cui rive manda Jonio i fragranti ultimi baci, nel cui sereno mar Galatea vive e su' monti Aci? Giosuè Carducci - Primavere Elleniche - |
L'Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: la Sicilia è la chiave di tutto. Johann Wolfgang Goethe - Viaggio in Italia - (alla lettera datata "Palermo, venerdì 13 aprile 1787") |
Peregrino del mare, se da lungi tra i flutti vedi brillare il fuoco dell' Etna, i lini tutti spalanca al vento, e corri! Quivi è eterno riso: approda a queste spiaggie, è questo il Paradiso! - Ettore Romagnoli - |
Venga a' lidi tuoi fè d'opre alte e leggiadre, o isola del sole, o tu d'eroi Sicilia antica madre. Giosuè Carducci - Alla figlia di F. Crispi - |
Di fronte m'eri Sicilia, o nuvola di rosa sorta dal mare! E nell'azzurro un monte: l'Etna nevosa. Salve o Sicilia! Ogni aura che qui muove pulsa una cetra od empie una zampogna è canta e passa... Io era giunto dove giunge chi sogna.... Giovanni Pascoli - L'isola dei poeti - |
Tu tiene 'o ffuoco 'e l'Etna int'e vene, Tu si' n'artista overo, n'ommo 'e core 'Na passione 'e tutte; e, 'ncopp'e scene, Si nu' castico 'e Dio pp'o traditore. Nu bàlzamo pe chillo che fa bene, E n'ancora 'e salvezza pp'o scrittore! Pasquale Pozzillo - (Poeta dialettale napoletano) - |
Tra uliveti e azzurro pélago il cammin serpeggia al lito; scosta Aurora al nevi-candido Etna il vel col roseo dito. Su la via, protende il mandorlo entro al cocchio i rami in fiore, scherza al par di lieta driade da l'amabime rossore. Sovra il ritmo de l'Oceano i suoi miti Grecia nvia; urna immensa, al lido classico versa il mar la melodia, e sussurra il lingua ionica fra il tremor de l'aura etnea, ondi-fresche, eterno-giovani rapsodie de l'Odissea. Carlo Snoilsky - Sulla via di Taormina - |
Ajo visto el mappamondo et la carta da navichare, ma Sicilia ben me pare più bel isola del mondo. Carmelo Trasselli - Sicilia, levante e Tunisia - |
(...) faceva in Palermo meravigliosa festa co' suoi baroni. Boccaccio - Il decameron X,7 - |
Ho conosciuto la piena bellezza, lo splendore nobile e pacifico della luce, pura e immensa, a Palermo, a Villa Tasca. Anna de Noiailles - Les Vivants et les morts - |
.(...) l'influenza della cultura spagnola è l'ultima della serie, la prima è quella greca, la seconda e la terza sono saracena e la normanna; il Rinascimento l'ha sfiorata soltanto. E' adesso annaffiate queste diverse componenti culturali con il sole abbagliante, con la terra africana, con un mucchio di polvere e con vegetazione bellissima - e avrete la Sicilia. Karel Capek - Lettere dall'Italia - |
Pagatemi queste righe a peso d'oro, non per la loro straordinaria bellezza ma perché io stesso le devo pagare così care. Se stimo ogni stelletta dieci centesimi e un centesimo ogni profondo mormorio del mare, dieci lire il fuocherello rosso sulla cima dell' Etna e mezza lira ogni ora dell'aria balsamica - come vedete, non tengo conto nè dei riflessi del mare, nè delle palme, nè del vecchio castello, e nemmeno del teatro greco che di notte non ha niente con cui attirare l'attenzione - allora, veramente ne vale la pena e sia llodato Dio che mi ha mandato in questa parte del mondo. Karel Capek - Da Palermo a Taormina - |
Di te amore m'attrista, mia terra, se oscuri profumi perde la sera d'aranci, o d'oleandri sereno, cammina con rose il torrente che quasi n'è tocca la foce. ma se torno a tue rive e dolce voce al canto chiama da strada timorosa non so se inerzia o amore, ansia d'altri cieli mi volse, e mi nascondo nelle perdute cose. Salvatore Quasimodo |
Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile si può paragonare all' Etna e l'Etna non si può paragonare a nulla. D. Vivand Denon - Voyage en Sicile - |
Nell' incursione oscura, il timbro di una corda, i fuochi e le melodie a Catania... Nei giorni di lutto si amano più teneramente le canzoni risuonano con più dolcezza. E maestosamente solitario il cono dell' Etna contro il cielo stellato dove si va dileguando la pallida leggermente rosea corona. Ivan A. Bunin - Poesie e Racconti (1907) - |
Denique Trinacriam fumantemque ignibus Aetnam Consispicies, Siculo praeteriture freto... Jan Ursinus Velius (1501 circa)
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(...) hai visto le generose montagne siciliane coperte di vigneti. Hai bevuto a Messina, a Palermo e sull'Etna; Catania ti ha riempito il calice... Jan Andrzej Morsztyn - Georgiche (1643-1644) - |
E la bella Trinacria, che caliga tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo che riceve da Euro maggior briga, non per Tifeo ma per nascente solfo, attesi avrebbe li suoi regi ancora, nati per me di Carlo e di Ridolfo, se mala segnoria, che sempre accora li popoli suggetti, non avesse mosso Palermo a gridar: "Mora, mora!". Dante Paradiso: Canto VIII
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" La Sicilia parve sempre non aspettare che luogo e tempo per sottrarsi alla dominazione italiana. " Cesare Cantu' - Cronistoria dell'Indipendenza italiana - (1877) |
(...) La più bella città di Sicilia, sede del re, è Palermo. Essa è il soggiorno principale dei cittadini mussulmani, che vi tengono delle moschee, dei mercati loro propri e molti sobborghi... (...) E' singolare il re di Sicilia per il suo buon governo e perchè egli adopera molto i Mussulmani.... (...) Egli tiene come guardia del corpo una schiera di negri con un capitano della stessa stirpe.... (...) I suoi governatori sono scelti anche tra i Mussulmani..... Possiede questo monarca dei palazzi magnifici e dei giardini deliziosi, specialmente nella capitale. In Messina egli ha un palazzo bianco come una colomba, il quale domina la spiaggia. (...) Per vero vero nessun principe cristiano è più tollerante di lui nell'impero.... Vasto assai il suo reame. (...) Ha medici e astrologi ch'egli onora molto; egli cerca nel suo regno gli scienziati e gli uomini colti degli altri paesi.... Ibn Gubayr - Scrittore e Viaggiatore Mussulmano del XII secolo - |
Càntanu la Sicilia ccu la Spagna... - Canto Popolaresco del Quindicesimo secolo - |
Sicilia, ca fa l'acula riali, e Marta ccu la Cruci ccu du' cori, Roma, ch'havi lu munnu sutta chiavi, la Spagna, ccu li ricchi e li trisori e Nàpuli, ch'è cìfaru 'nfirnali, Vinezia ccu san Marcu prutitturi vannu a la caccia di li Turchi a mari, ca la fidi di Diu aiutu voli. - Canto Popolaresco del Sedicesimo secolo - |
" Palermo e il Museo del Mediterraneo. Se volete sapere quel ch'è passato su questi flutti azzurri venite a Palermo. E' una città deliziosa, una città dolce, una città profumata. Le sue piazze, le sue vie, i suoi giardini, i suoi monumenti sono magnifici. Ecco la Sicilia: capolavoro della natura, centro d'un mondo, terra illustre, si commovente e si nobile nel suo misterioso destino. Gabriel Hanotaux (1853-1944) Uomo Politico, Storico, - Diplomatico dell' Accademia di Francia - |
.Florio e' il mercante-principe, l'uomo piu' ricco della Sicilia, la cui fortuna ammonta ad almeno tre mililioni di sterline!... Suo padre era un piccolo farmacista di Palermo... Madame Florio, che appartiene a una nobile famiglia, non ha pregiudizi sociali verso suo marito e riunisce a casa sua, tre volte alla settimana, lo chic della societa' palermitana. E. Elliot - Diary of an Idle Woman in Sicily (1881) - |
Di Alfo ultima dimora, Ortigia, gloriose radici della potenza di Siracusa, Culla allora di Artmide, Da te, o sorella di Delos, si innalzi il canto Addolcendo a prezzo alto ... Pindaro inizio della - I Nemeïschen Ode - |
Così scriveva Patrick Brydone nel racconto del suo viaggio in Sicilia avvenuto nel 1770: «Appena giunti a Palermo fummo stupiti di sentirci interpellare in inglese da alcuni giovani della nobiltà, ma la nostra sorpresa crebbe ancora quando scoprimmo che conoscevano benissimo molti dei nostri più celebri poeti e filosofi. Abbiamo trovato in parecchie librerie opere di Milton, Shakespeare, Dryden, Pope, Bacon, Bolingbroke, e non in traduzione, ma nelle migliori edizioni originali. La nostra lingua è ora talmente in voga, che è considerata un importante complemento di ogni educazione raffinata... Molti nobili conoscono un po' d'inglese e alcuni lo parlano addirittura correntemente benché non siano mai stati fuori dalla loro isola » Patrick Brydone - A Tour through Sicily and Malta, London, 1773 - |
Questa città appare assai potente e popolosa: nessuna è più di essa ricca di argento, di stoffe, di oro. In questa città moltissimi navigatori dimorano, esperti nel segnalare le vie del mare e del cielo, Questa gente moltissimi mari percorre: qui si conoscono gli arabi e i libici, i siciliani e gli africani. Questa gente è famosa quasi in tutto il mondo come quella che arreca altrove ciò ch'è degno di acquisto e ne riporta quanto ha comprato. Guglielmo di Apulia XI secolo. |
La Sicilia, (...) la verde isola Trinacria, dove pasce il gregge del sole". Omero - Odissea, XI, 140 - XII, 165 -
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Catąnea, ove ha il sapere albergo Torquato Tasso nel suo rifacimento della "Gerusalemme Liberarata" canto II stanza 70 |
Non potrai o Palermo, essere racchiusa in una pił augusta Palermo, perchč sei opportunamente suddivisa in molte vie, e piacevolmente tu che sei una sola cittą, comprenderai quattro cittą. Maggiore di te stessa, ti sei fatta generatrice di te stessa. Giovanni Battista Maringo Lapide esposta ai Quattro canti di Palermo |
(...) persino gli Ateniesi, conosciuti per i loro semplici costumi di vita, adottarono una cucina più raffinata dopo il benessere succeduto al periodo delle guerre Persiane. Specialmente in Sicilia, l' arte culinaria si era elevata quasi a dignità di scienza verso il V secolo a.C." Deborah Burton - Harvard University Cambridge, Massachusetts - |
(...) c'era Tellia di Agrigento, un gentiluomo ospitale, che dava il benvenuto a tutti coloro che giungevano, ed il giorno che cinquecento cavalieri di Gela si fermarono da lui durante la stagione invernale, egli diede ad ognuno una tunica o un mantello". Clearco (V sec a.C.) nel quinto libro - L'arte del mangiare |
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Angelo
Grifasi
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