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Spedizione
dei Mille - 1860/1861
Campagna di Sicilia Località rese memorabili da fatti di guerra Parco (dal 1930 Altofonte - nel 1860 contava: 3501 abittanti) |
La
cittadina, dominante la Valle dell'Orcio e a 4 km in linea d'aria
da Monreale, era chiamato Parco per essere stato residenza
e centro di caccia di re Ruggero il Normanno.
Sulla facciata del Municipio sono murate tre LAPIDI commemorative. Sul Monte Calvario (m. 513), caratteristica collina piantata a cipressi ed eucalipti alle spalle del borgo e accessibile dalla Provinciale, così chiamata per un piccolo Santuario con una grande croce e per le stazioni della Via Crucis fiancheggianti la strada di accesso, sorgeva un OBELISCO ora distrutto per effetto di fulmine. Nel palazzo Vernaci, dove soggiornò Garibaldi col suo stato maggiore, sono raccolti autografi e cimeli. Durante la marcia verso Palermo, giunto Garibaldi nella notte dal 20 al 21 maggio a Pioppo e resosi conto dell'impossibilità di affrontare le ingenti forze borboniche dislocate intorno a Monreale a difesa della rotabile per Palermo, si limitò in quella direzione a un atto dimostrativo, e nella notte, dopo di aver fatto accendere gran fuochi sulle alture per far credere di essere ancora sulle posizioni di Renda, si diresse per i sentieri dei monti e, con una penosissima marcia sotto la pioggia, raggiunse all'alba del 22 maggio le alture di Parco. Qui i garibaldini presero posizione rafforzandosi sul Cozzo di Castro (m 581) e sul Calvario, dominanti il paese. Durante la notte furono accesi anche questa volta i fuochi per vastissimo raggio dalle alture di Pioppo a quelle sulla destra dell'Oreto, fin verso Monte Grifone, così da dare l'impressione di un dislocamento ingentissimo di forze. Per il 23 i borbonici avevano stabilito un'azione in grande stile contro le posizioni dei garibaldini e degli insorti, mediante l'avanzata simultanea di tre colonne provenienti da Pioppo (colonnello von Meckel), da Monreale (colonnello Bosco) e da Palermo (generale Salzano). Ma, per deficiente coordinamento, i borbonici si mossero in ritardo ed effettuarono soltanto, dopo le 16, un attacco contro le posizioni avanzate delle squadre siciliane di Villagrazia, che fu occupata; un ordine del generale Lanza da Palermo arrestò il movimento e le truppe retrocessero verso la città, sostando al Piano dei Porrazzi. Il giorno seguente, 24, i borbonici ripresero l'avanzata, ma Garibaldi, temendo di essere aggirato alle spalle, decise di ritirarsi su Piana dei Greci. Per rallentare l'avanzata della colonna borbonica più pesante (von Meckel), il Tùrr rimase con una forte retroguardia (i carabinieri Genovesi, 3 compagnie e alcune squadre) a difesa del cimitero di Parco e del Cozzo di Castro, dove ristette il tempo necessario, ripiegando poi ordinatamente e raggiungendo Garibaldi a Piana dei Greci. Durante questo movimento, i carabinieri dovettero affrontare ancora il nemico, perdendo nel combattimento Carlo Mosto, fratello di Antonio. Poco dopo il von Meckel entrava senza ostacoli a Parco, e nei pressi del paese le truppe si fermarono in bivacco. |
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