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Nella
Baronia di Xhomiso sorge la Rocca di Filippo IV°: Fontanafredda o Bastiglia.
Da questa Rocca assunse il predicato la Contea che venne concessa a: Gaspare Orioles e Spinola con privilegio dato nella Regia del Pardo lì 20 Gennaro 1625, esecutoriato in Palermo a 8 Aprile successivo. (Protonotaro del Regno, registro 535, foglio 184). Sposò Maria Pellegrino. Fu Conte di Alcantara; fu poeta e mecenate di letterati; morì senza figli in Palermo il 31 Dicembre 1651. E’ sepolto ai Cappuccini di Palermo. In Val di Mazzara, territorio di Sutera, si trova la Baronia di Xhomiso. Questa si compone dei feudi Stritto, Chiperdia e Mandravecchia: in essa si trovavano due molini e godevano del mero e misto impero. In detta Baronia sorgeva la Rocca di Fontanatredda o Bastiglia. La Baronia appartenne anche alla famiglia Chiaramonte. Giovanni Chiaramonte nel 1296 risulta possessore, per averla acquistata da Berengario de Lubera (MUSCIA, Sicilia Nobile, pag. 23). Passò ai suoi discendenti. Andrea Chiaramonte ebbe tagliata la testa come fellone nel 1392. La Baronia fu concessa a Guglielmo Raimondo Moncada e Peralta Conte di Agosta in una ad altri beni di casa Chiaramonte. Questi s'investi a 28 Luglio 1392 in Catania (Registro della Cancelleria foglio 291). Anche questi fu dichiarato fellone per sentenza della Gran Corte data a Catania li 6 Novembre 1397 per effetto di essa, ebbe confiscati i beni e la Baronia di Xhomiso o Fontanafredda fu concessa a 1) Calogero Crisafi, messinese, e a Giovanni Riccio, Castellano del Palazzo di Messina che chiesero ed ottennero investitura a 18 Ottobre 1398. (Registro Cancelleria 1397 foglio 60). Detto Calogero donò la sua metà a: 2) Nicolò Crisafi, suo consanguineo, che s’investi a 20 Aprite 1401 (R. C. 1399, foglio 137). Tale donazione fu stipulata dal Notaio Filippo Maggiore di Messina il 12 Ottobre 1400. Fu questo Nicolò Signore di Gallodoro, di Novara, di Terranova di Calabria, di Linguaglossa (già di Nicolò Lancia) e ciò con privilegio 31 Dicembre 1392 (Registro di Cancelleria lettera C, foglio 180 retro). Fu Maestro Razionale del Real Patrimonio e Strategoto di Messina. Tanto questo Nicolò quanto il suddetto Riccio alienarono la Baronia a Giacomo Arezzo agli atti di Not. Lorenzo Noto di Catania li 29 Luglio 1406 per il prezzo di onze 130 (L. 1657,50). Quale vendita, fu confermata dal Re Martino a 1 Ottobre 1406 (R. C. 1406, foglio 58). Fu questi fratello di Matteo Arezzo, Strategoto di Messina nel 1378 e capo stipite dei Baroni Perruccio Lanza B.ne di Ficarra figlio dei suddetti Corrado e Severina Arezzo. Questi s’investì di tutti i beni pervenuti da Giacomo Arezzo a 29 Marzo 1455; morto senza figli nel 1467. Fu suo erede universale il fratello Valone. Nel feudo di Komiso o Fontanafredda vi successe la sorella Violante Lancia Arezzo. Questa dama andò sposa a ............... continua.....con un' altra Famiglia...... |
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