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Spedizione
dei Mille - 1860/1861
Campagna di Sicilia Località rese memorabili da fatti di guerra Catania (nel 1860 contava: 68.841 abitanti) |
Al
bivio fra le vie Etnea
e Caronda, all'altezza del Giardino Bellini, sorge il
MONUMENTO A GARIBALDI, che reca sul basamento la seguente iscrizione:
IN CATANIA TROVAMMO VULCANO DI PATRIOTTISMO UOMINI DANARO VETTOVAGLIE E VESTI PER LA NUDA MIA GENTE. GARIBALDI Alla notizia dello sbarco dei Mille e della vittoria di Calatafimi, i patrioti promossero agitazioni, che la mattina del 21 maggio presero forma di insurrezione popolare. A Mascalucia (m. 420, sul livello del mare, sulle pendici meridionali dell'Etna) il mazziniano Nicola Fabrizi, sbarcato da Malta in Sicilia, aveva organizzato un centro di raccolta di squadre di Siciliani. Da questa località, la mattina del 31 maggio, gli insorti, condotti dal colonnello Poulet, mossero su Catania, attaccandone la guarnigione (circa 2000 uomini), che vi era trincerata per affrontare il temuto arrivo delle squadre radunate a Lentini, a meno di 30 km a S di Catania. Lo scontro durò violento fin verso mezzogiorno, ma per l'affluire di forti rinforzi borbonici (altri 2000 uomini e 1 batteria) e per mancanza di munizioni, i volontari furono costretti a ritirarsi con gravi perdite dopo che il loro stesso comandante era rimasto ferito. I borbonici si sfogarono in dure rappresaglie, saccheggiando e incendiando case e palazzi e uccidendo numerosi cittadini. La città fu posta in stato d'assedio. Nella notte del 3 giugno, sette giorni dopo l'entrata dei garibaldini in Palermo, l'intera guarnigione borbonica, col generale Clary in testa, si ritirò, mettendosi in marcia sulla strada di Messina, dove giunse l'8 seguente. |
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